Le verità sui Corsi per Barman
Oggi come ieri siamo sempre alla ricerca di cosa è meglio o giusto per noi, di quello che ci offre di più, o semplicemente di dove sia più conveniente andare. Ecco che allora io mi chiedo.. Ma perché ci soffermiamo alle apparenze senza approfondire ogni argomento? Ebbene si, vorrei affrontare uno degli argomenti più ricercati e richiesti dagli aspiranti barman e bartender di tutto il mondo: Quali sono le differenze tra “l’attestato riconosciuto barman” e “l’attestato certificato barman”?
Il motivo che mi spinge a parlarne è la completa non curanza del fatto che ad oggi non esista in Italia “un’albo dei Barman”, ne tantomeno un vero e proprio registro nazionale o comunitario che ci classifichi per la nostra professione. Come spesso accade ormai dal ‘800 dobbiamo continuare a lottare e a far sentire le nostre ragioni solo per poter apparire come una grande famiglia, la famiglia dei barmen e delle barladies, che uniti suscitano emozioni con i loro cocktails, esaltando i nostri sensi, e più che mai riescono in autonomia a trovare il modo di classificarsi come tali: I BARMAN. Eccoci qui, come solo noi sappiamo fare, senza la necessità di essere registrati in qualche faldone giuridico, anime libere, professionisti classificati per le loro “opere”, e studiosi di un mondo che è in continua evoluzione!!!
Siamo andati quindi a verificare di quale riconoscimento o certificazione stiamo parlando quando una scuola assicura a fine corso un attestato, e abbiamo scoperto che la vera questione da porsi è… ma riconosciuto e certificato da chi??? La risposta, cari aspiranti barman riconosciuti e certificati, è che nessuna istituzione riconosce formalmente la figura del barman, neanche il Ministero dell’istruzione, università e ricerca (MIUR).
La premessa appena fatta è fondamentale, perché proprio per le ragioni appena elencate non possiamo considerare gli “attestati barman” rilasciati da qualsiasi ente o scuola per bartender, uno strumento utile al nostro curriculum inteso come “pezzo di carta”, ma bensì possiamo e dobbiamo avvalerci di tutte le conoscenze e le tecniche che abbiamo potuto apprendere proprio in quel corso di bartending, per essere dei barman migliori, e così presentarci come i professionisti della miscelazione che siamo, senza poterci affidare a nient’altro che agli insegnamenti che i nostri maestri ci hanno dato.
Questo vuol dire che la scelta della nostra formazione è molto importante, capire realmente quale scuola barman può darci più insegnamenti e soprattutto i migliori. Quale corso bartender è realmente strutturato per darci le basi che ci permetteranno di lavorare nel mondo della miscelazione, e soprattutto capire quali sono i nostri obbiettivi per saper scegliere i corsi più adatti al nostro futuro. Ad esempio: con il sogno di far carriera nei migliori locali del mondo, di certo non sceglieremo una scuola barman che mira alla formazione in free-pouring e freestyle, e viceversa se vorremo lavorare in discoteca potremo accontentarci di un minicorso rapido per imparare i cocktails più classici e semplici da fare risparmiando anche un bel po di soldini.
Il significato reale degli appellativi “attestato riconosciuto” e “attestato certificato” sono ingannevoli, e spesso traggono in inganno chi ambisce a diventare un barman e deve scegliere il corso più adatto. I corsi più disparati di questo mondo sono “riconosciuti” dalle varie regioni a seconda della sede di dove è ubicata la scuola. Quindi comprendiamo che Il termine “attestato riconosciuto” fa riferimento alle regioni, che consapevoli dell’esistenza di una scuola barman all’interno del loro territorio decidono di riconoscerla come tale, con la possibilità di sostenerla anche economicamente.
Se in questo primo caso, quindi, non c’è nulla che riguardi la qualità e il riconoscimento della professionalità del barman, vi deluderò nuovamente chiarendo che anche l’”attestato certificato barman” risulta ancor di più ingannevole. Quando sentiamo dirci che l’attestato è “certificato” dobbiamo andarci ad informare anche da quale dei tanti enti certificatori è stato qualificato quella tipologia di corso per barman. Infatti ancora una volta, alcun riconoscimento formale ci è riservato, poiché gli enti di certificazione, verificano la qualità (in senso molto ampio) ma non certo riferita all’insegnamento proposto, né tantomeno alla qualità dello stesso corso. Il certificato che più spesso troviamo assicurato alla fine di un corso barman è in realtà l’ISO 9001, appunto quello della “qualità”. Senza dilungarci troppo su cosa sia, basti dire che la ISO 9001 è una norma riconosciuta a livello internazionale per la creazione, implementazione e gestione di un Sistema di Gestione della Qualità per qualsiasi azienda. È pensata per essere utilizzata da organizzazioni di qualunque dimensione o settore, nonché da qualsiasi azienda. Anche in questo caso, quindi, la dicitura “certificato barman” trae facilmente in inganno: la certificazione non è relativa alla professione, ma – per la ISO 9001 – è relativa alla parte gestionale della scuola.
Il consiglio che vi do quindi quando approcciate ad un corso per barman è quello di approfondire cosa vi viene proposto, magari visitando le scuole e conoscendo direttamente i formatori. Una scuola di qualità – per restare in tema- non ha certo bisogno di essere sovvenzionata, quindi non credete alla formazione low cost, ma a chi ci tiene a far sì che i futuri allievi siano convinti della scelta, ed entusiasti alla fine del corso.
Ricordate barman… NON SIETE ALTRO CHE VOI DIETRO AL BANCONE.