L’Alchimia e la Miscelazione
Uno dei rami principali della teoria e pratica occulta occidentale, l’alchimia è la scienza della materia e delle sue trasformazioni. Comunemente fraintesa come un futile tentativo di trasformare il piombo in oro, come precursore della chimica moderna o come forma primitiva di psicologia del profondo, l’alchimia è in realtà un complesso, ampio e sottile assemblaggio di discipline, unite da una struttura teorica comune. ma si estende in quasi ogni campo immaginabile dell’esperienza umana. Nel suo libro “La scienza occulta” Rudolf Steiner Filosofo ed Esoterista cerca di esplicare al meglio il termine “occulto” facendo riferimento a tutto cio’ che ai “normali” sensi ordinari alcune nozioni risultino spesso “misteriose” o appunto “nascoste”.
Il concetto di base dell’alchimia è l’idea di trasmutazione. Nel pensiero alchemico, ogni cosa materiale nasce da una sostanza comune o da una combinazione di sostanze. Questa base comune segue schemi stabiliti dalla natura, ma non può sempre completare il suo corso naturale. Così, per esempio, tutti i metalli nascono come una fusione di due principi, di solito chiamati “zolfo” e “mercurio”. Date le giuste proporzioni di questi principi, il calore moderato sotto la terra e il tempo sufficiente, il risultato della combinazione è l’oro.
Come dice il proverbio alchemico, però, “la natura senza aiuto fallisce”. Il più delle volte, lo zolfo e il mercurio non sono presenti nelle giuste proporzioni o nel grado di purezza, il calore sotterraneo è inadeguato o eccessivo, oppure le vene della roccia vengono aperte dall’azione umana prima che la sostanza sia maturata in oro. Quando ciò accade, l’alchimista deve completare il lavoro della Natura. Ciò avviene separando la sostanza nei suoi componenti, purificandoli e ricombinandoli nelle giuste condizioni per portarli alla loro perfezione. Le parole latine risolvere, “dissolvere” e “coagula”, “coagulare:” sono termini alchemici standard per la prima e l’ultima fase del processo alchemico essenziale. Questi cambiamenti, per quanto importanti, sono l’opera minore dell’alchimia. Richiedono che ogni sostanza da trasmutare debba passare attraverso l’intero lento processo di separazione e ricombinazione. La Grande Opera dell’alchimia è la produzione di una sostanza che porta la perfezione alla materia velocemente, per semplice contatto: la “Pietra Filosofale”.
La parola “alchimia” ha origini complesse. La sua forma inglese deriva dal latino “alchemia”, che deriva dall’arabo “al-kimiyya”, che a sua volta deriva da una parola greca scritta in due modi diversi: “chymia” o “chemtia”. “Chymia” significa “fusione”ed è correlato a “myma”, “fluido”. “Chemeia”, d’altra parte, discende probabilmente dall’antica parola egizia “Khem”, “la Terra Nera”, che è ciò che gli egizi in epoca faraonica chiamavano il loro paese; chemeia significa quindi qualcosa di vicino all’ “arte egizia”. Mentre alcuni studiosi hanno insistito sull’una o l’altra di queste origini come quella “reale”, la letteratura tradizionale dell’alchimia è piena di giochi di parole significativi di questo tipo, ed è del tutto possibile che i creatori dell’alchimia apprezzassero l’idea di un termine che implicava sia ciò che stavano facendo sia dove originariamente avevano imparato a farlo. Le interpretazioni alchemiche dell’agricoltura e della biologia erano comuni e davano origine a fertilizzanti alchemici e un’ampia gamma di medicine alchemiche. Anche la teologia non era immune: c’erano intere teologie cristiane basate sull’alchimia, di cui gli scritti di Jakob Bohme sono i più importanti. Questa fioritura finale del pensiero alchemico fu seguita, in quasi tutto il mondo occidentale, da un’eclissi quasi totale. L’ascesa delle ideologie scientifiche al dominio tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo costrinse l’alchimia al sottosuolo. Il romanticismo tedesco, con le sue estensioni alla scienza e alla filosofia della natura, attingeva in una certa misura a idee alchemiche e figure della statura di Johann Wolfgang von Goethe si dilettavano nella “Grande Arte”. Diversi ordini occulti tedeschi, soprattutto l’Orden des Gold- und Rosenkreuz della fine del diciottesimo secolo, includeva anche la tradizione alchemica nei loro insegnamenti segreti. Anche l’omeopatia, un sistema sanitario emerso nella Germania del diciannovesimo secolo, attingeva sostanzialmente a idee alchemiche più antiche, in particolare quelle di Paracelso. Il rinnovato interesse per l’alchimia negli ultimi anni è nato soprattutto dal lavoro dello psicologo svizzero Carl Jung e dei suoi seguaci, che hanno interpretato l’alchimia come un’antica arte di trasformazione psicologica avvolta nel linguaggio della lavorazione dei metalli. Questa visione è diventata estremamente popolare nel ventesimo secolo, almeno in parte perché permette di reinterpretare l’alchimia in un modo che non entra in conflitto con i concetti della moderna scienza materialista. Attraverso le teorie di Jung, idee e immagini alchemiche sono state prese in prestito all’ingrosso per una varietà di progetti psicologici e spirituali. Nel frattempo, le tradizioni della pratica alchemica sono state riprese e vengono praticate oggi. Il lavoro di Frater Albertus (Albert Reidel, 1911-1984), la cui società di ricerca Paracelsus ha offerto uno dei primi programmi di istruzione pubblica in alchimia nel mondo occidentale, è stato cruciale per portare l’alchimia a una rinnovata popolarità nella metà del XX secolo. L’insegnamento di Reidel, come quelli degli alchimisti più recenti, prende la spagiria, termine coniato da Paracelso per designare il nuovo indirizzo medico e terapeutico da lui impresso all’alchimia, come punto di partenza nel suo “Alchmist’s Handbook” (1960), uno dei pochi manuali pratici di “alchimia spagirica” disponibili in inglese.
Se ci soffermiamo un attimo pensando al Mondo del Bar immergendoci in quella autentica atmosfera di ospitalita’ e’ facile lasciarsi affascinare da parole come “home made Cocktails” “Mixology Art” ,“multisensoriale’” ,“speziology”. Dagli abissi di un passato Esoterico oggi riemergono tecniche antiche che sembravano ormai dimenticate. Partendo dall’acqua, la Madre di tutto, potremmo scoprire come creare attraverso studi di metodi di estrazione, di preparazioni, di tecniche tradizionali e moderne come interpretare l’alchimia secondo la meravigliosa arte della miscelazione.
Per questo esiste l’Alchimia .
Affinché ogni uomo cerchi il proprio tesoro e lo scopra e poi desideri essere migliore di quanto non fosse nella vita precedente. Il piombo svolgerà il proprio ruolo fino a quando il mondo non ne avrà più bisogno. Ma poi dovrà trasformarsi in oro. È quanto fanno gli Alchimisti: dimostrano che, ogniqualvolta cerchiamo di essere migliori di quello che siamo, anche tutto quanto ci circonda diventa migliore”.
– Paulo Coelho, “L’Alchimista”