Consigli dal bar manager alessandro simeone: una visione di cucina liquida e food pairing
Sbagliare è umano e a volte fondamentale per crescere e migliorare, il lavoro del barman è duro, ti toglie il tempo libero, ma allo stesso tempo ti regala emozioni, soddisfazioni uniche, e ai più caparbi offre tante opportunità. Per chi non mi conoscesse mi chiamo Alessandro Simeone, vivo a Roma dove ho svolto vari corsi barman e master legati alla merceologia, al pairing, alla gestione del bar come bar manager, start up e riqualificazioni locali come bar e ristoranti.
Continuando a lavorare in vari cocktail bar rinomati della capitale, e facendo consulenze per bar start-up, sono arrivato a svolgere la professione di bar manager ormai da 5 anni. L’esperienza più significativa è stata arrivare ad “Acquolina e Acquaroof Terrazza Molinari” entrambi all’interno del “The First Art Luxury Hotel 5 stelle lusso”, una struttura con due realtà diverse da affrontare contemporaneamente.
Non è stato semplice creare due identità legate ma distinte tra loro: da una parte un ristorante stella Michelin con un menù dedicato al mediterraneo con una contaminazione marina principalmente legata alle alghe, e dall’altra un bistrot cocktail bar incentrato sui drink contemporanei con un tocco mediterraneo che si legasse al menù del ristorante.
In entrambi i casi ho inserito l’abbinamento dei drink al food, ed è meraviglioso trovare nei cocktail e nei piatti culinari un filo conduttore che leghi queste due espressioni di sapore, lo chef e il barman. l migliori modi per fare un food pairing è per contrasto o per similitudine, quello che cerco di fare io è di completare il piatto, trovando il giusto cocktail che svolga il compito finale di regalare l’ultimo sapore per esaltare il piatto finale. È questa la vera sfida, ma bisogna provare, studiare e riprovare, affidarsi alle proprie conoscenze, gusto e istinto… Bisogna allenare il palato, l’olfatto, giocare alla caccia al tesoro per rendere quel boccone o sorso un’esperienza unica.
La mia espressione di cucina liquida è intesa come utilizzare il prodotto, un cocktail, alla forma liquida o solida all’interno di un piatto, come riduzione, come aceto, come salsa, come meglio la fantasia può giocare in questa combinazione… Ormai bar e cucina viaggiano paralleli quindi perché non sposarli?
Mi ha aiutato molto passare del tempo in cucina, osservare, assaggiare e lavorare a stretto contatto con lo chef Daniele Lippi; ci siamo rapportati continuamente tra bar e cucina, assaggiando e studiando insieme. Ci vuole tanto lavoro, tanta passione e tanta voglia di sbagliare e imparare in questo lavoro, solo così riusciamo ad ottenere risultati… non bisogna aver paura di osare! Il lavore del barman, del bar manager o dello chef è bello perché si ha la possibilità di dare un proprio punto di vista, di poter creare non limitandosi ad imitare, di esprimere, anche se in forma liquida, un’esperienza. Mettersi in gioco è la chiave principale per vincere sempre!
Consiglio vivamente di seguire gli insegnamenti giusti scegliendo i corsi barman più adatti alla formazione di alto livello, e di ambire a posizioni lavorative di rilievo affiancando grandi maestri della miscelazione e della cucina.